Vi racconto una storia.

E’ la storia di un “ragazzo” che, dopo trent’anni di lavoro come grafico e illustratore nell’ambito di pubblicità ed editoria e cinquantadue da appassionato collezionista, talmente innamorato delle figurine da averne fatto quasi una ragione di vita, decide di fondere le due cose e realizzare una serie di figurine che appaghino certi vuoti collezionistici di cui sente il peso. “Se nessuno lo ha fatto, non significa che non si possa fare!” era il suo pensiero costante.

Decise allora di realizzare l’embrione di quella che poi sarebbe diventata la serie “Tutta l’Inter 1945-1986”. Da lì ad arrivare a Edizioni Amatoriali Qubotondo il passo è stato breve, seppur non privo di perplessità, di dubbi, di difficoltà. Ma anche colmo di soddisfazioni. Prima personali, perché ogni volta che si raggiunge un obiettivo è sempre una grande gioia, poi anche “allargate” perché certi amici sanno spronare come nessuno e i riscontri aiutano a dare corpo ad altre idee, altre follie… Come quella, apparente oltre ogni categoria, di realizzare un album. “Ma che, sei fuori?!” era una vocina che scandiva quasi quotidianamente la sua invettiva. Ma lui niente. Testardo come ogni artista sa essere, già lo vedeva nella sua mente quel risultato di un lavoro certosino, appassionato, preciso e affascinante.
Correva l’anno 2017 e l’idea primigenia fu quella di realizzare degli album dedicati alle varie stagioni calcistiche partendo da una bella sostanziosa, ovvero il 1969-70 con il suo carico da 11 di uno scudetto incredibile assegnato meritevolmente e magnificamente al Cagliari di Gigi Riva e un mondiale, Mexico 70, ricco di suggestioni e che rimarrà per sempre nell’immaginario collettivo come quello del Brasile inarrivabile di Pelè e, per noi italiani, del “Partito del Siglo”, ovvero quell’Italia-Germania 4-3 divenuto con gli anni un’icona, un manifesto del calcio in senso assoluto. Anzi, IL manifesto.

Per non cadere nel tranello del “già visto” o del “già fatto” (tra Panini, Edis, Lampo, Imperia, Relì ecc. si contano almeno sei edizioni ufficiali di quella stagione…) bisognava però dargli un taglio diverso, innovativo, che non facesse storcere il naso ai collezionisti più esigenti o, peggio, che non desse modo ai superficiali di bollarlo senza ritegno come “una ristampa”. La scelta cadde su una sorta di album-almanacco che raccontasse la stagione a conti fatti, secondo una suddivisione statistica, le cui figurine raffigurassero ESCLUSIVAMENTE giocatori effettivamente impiegati nei vari tornei, tutti con i relativi dati anagrafici e statistici. E poi i risultati, i marcatori, i tabellini, il tutto per dare all’album un senso non solo estetico ma anche “enciclopedico”.
Il risultato si può toccare con mano: 64 pagine di dati e 542 figurine.

La serie A è presente in forze con tutte le sue 16 squadre alle quali sono state dedicate due pagine e 19 figurine ciascuna, suddivise secondo l’effettiva classifica finale, dal Cagliari Campione d’Italia alle retrocesse Brescia, Palermo e Bari. A completare ogni figurina il ruolo, la data di nascita, le presenze e i gol di ogni giocatore (subiti, per i portieri). Infine un quadro sintetico di tutti i risultati, in Italia e all’estero con i relativi marcatori.

Dodici pagine dedicate alla serie B, con le tre promosse (nell’ordine: Varese, Foggia e Catania) meritevoli di una intera pagina e 12 figurine a testa; le successive 12 squadre con mezza pagina e sei figurine a testa; altre due squadre con tre figurine a testa; infine le tre retrocesse in C (Reggiana, Piacenza e Genoa) con due sole figurine.

Una pagina dedicata al torneo di Coppa Italia introduce alla sezione dedicata ai più importanti tornei internazionali partendo, ovviamente dai mondiali del Messico. La squadra brasiliana, definitivamente aggiudicataria della mitica Coppa Rimet, ha l’onore di essere rappresentata da tutto l’organico dei 22 al completo con l’aggiunta del CT Zagalo e della formazione della finalissima dell’Azteca. A completamento, non poteva mancare una doverosa citazione della partita di cui sopra, quei leggendari tempi supplementari che hanno segnato per sempre la storia del football non solo italiano. Una pagina dedicata a quella semifinale con tabellino completo e sei significative figurine.

Si passa quindi alla sezione dedicata alla Nazionale di Valcareggi. Ben quattro pagine zeppe di figurine (ben 36!)  con tutte le partite della stagione (compreso Mexico 70) tutte le formazioni, tutti i giocatori che indossarono effettivamente la maglia azzurra e, ovviamente, il CT.

Le tre più importanti coppe europee (Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa delle Fiere) hanno, infine, l’onore di una doppia pagina in ciascuna nelle quali le squadre vincenti fanno bella mostra di sé con le figurine degli undici giocatori scesi in campo nella finale e di un protagonista degli sconfitti.

Chiude l’album una doppia facciata dedicata anche alla serie C con risultati e classifiche dei tre gironi e le figurine delle squadre promosse alla categoria superiore (nell’ordine: Novara, Massese e Casertana).

A buona ragione un susseguirsi, pagina per pagina, di emozioni e ricordi dai colori sgargianti come sapevano essere le maglie di un tempo, visi noti, meno noti o totalmente sconosciuti di fuoriclasse assoluti per sempre legati alla storia (e alla leggenda) del calcio, di onesti campioni estemporanei, di buoni scarponi comunque entrati nella storia del nostro football e di meteore che hanno brillato il tempo di un cross o di una parata.

Quel “ragazzo” ora è soddisfatto del lavoro fatto, anche perché poi non è rimasto a rimirarsi e a imbrodarsi: altri tre capolavori della piccola editoria hanno nel frattempo arricchito il catalogo con esiti altrettanto (se non più ancora) lusinghieri. Ma avremo occasione di parlarne. Motivo per cui vale la pena continuare: il “ragazzo” a lavorare su nuove produzioni, voi a dare il meritato riscontro. Ma il riscontro va dato solo a ragion veduta quindi, se non siete in grado di farlo – naturalmente perché l’album non lo avete ancora a disposizione – questa è una ragione più che buona per verificare quanto detto.

Che fate, siete ancora là…?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *